Le trecce d'oro dei defunti by Alan Bradley

Le trecce d'oro dei defunti by Alan Bradley

autore:Alan Bradley [Bradley, Alan]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sellerio
pubblicato: 2022-09-08T22:00:00+00:00


Tredici

Una corsa nell’aria fresca della campagna può far meraviglie per il cervello. Non avevo percorso più di mezzo miglio in direzione di Malden Fenwick quando ebbi una illuminazione.

Ma certo! Come mai non ci avevo pensato prima? Il ricevimento di Feely era stato programmato e gestito dai membri dell’Associazione dell’Altare.

Sicuramente Cynthia era stata al centro dell’organizzazione, ma le singole incombenze, come stilare la lista dei posti a sedere e così via, in realtà erano state svolte da molti altri.

Com’era ovvio, mi venne in mente Clary Truelove.

La signorina Truelove era, per metterla in modo simpatico, molto in vista all’interno della chiesa. Se la chiesa fosse stata una piramide in costruzione, la signorina Truelove sarebbe stata la Capo Sorvegliante: quella con la frusta. Era lei quella che faceva «succedere le cose».

Lei era la voce insinuante al telefono quando i forzieri della chiesa restavano vuoti. Nei Racconti di Canterbury – che Daffy insisteva nel dire fossero stati scopiazzati da Boccaccio, che a sua volta aveva copiato da Publio Papinio Stazio, un poeta latino del primo secolo dopo Cristo – Chaucer parla di quello che «ti sorride con il pugnale sotto il mantello», e di sicuro – sempre secondo Daffy – aveva in mente Clary Truelove, o qualcuno che le assomigliava parecchio. La signorina Truelove era il pugnale dietro il mantello di gentilezza col quale Cynthia Richardson accoglieva tutti quanti; e, quando l’occasione lo esigeva, Clary Truelove era il manganello della chiesa, per così dire.

Per un motivo o per un altro, quasi tutti a Bishop’s Lacey avevano paura della signorina Truelove, ma io no.

Non perché fossi straordinariamente coraggiosa, ma piuttosto perché io e lei avevamo molte cose in comune, per così dire:

A) Nessuna delle due aveva paura di dire ciò che pensava.

B) Nessuna delle due poteva essere sottoposta a intimidazioni.

C) Nessuna delle due sopportava volentieri i cretini... anzi non li sopportavamo e basta.

D) Nessuna delle due cercava di accattivarsi il favore di nessuno, mai.

E) Entrambe subivamo il fascino di una parte della chiesa: lei dell’altare, io del cimitero.

Avremmo dovuto essere amiche – immagino – la signorina Truelove ed io... ma non lo eravamo. Forse, come i poli identici di due calamite, ci respingevamo naturalmente a vicenda.

Raccolsi tutto il mio coraggio e diressi Gladys verso casa della signorina Truelove.

Tutto quel che restava di Gooling Hill era un campo con un rilievo nel mezzo e una struttura di pietra pericolante, che un tempo era stata una fucina. Cinquecento anni fa, ’sto posto era stato un piccolo insediamento confinante con Bishop’s Lacey, che si era specializzato nella manifattura di ferri per cavalli e per buoi, finché non fu spazzato via dalla peste dell’anno 1348, un fatto che veniva martellato in ogni giovane testa nel nostro villaggio, sermone dopo sermone, sulle conseguenze della mancanza di pulizia.

All’antica fucina era stato tolto e rimesso talmente spesso qualcosa che ormai somigliava più che altro a un gruppetto di pietre. E qui, coi suoi gatti e i suoi garofani, viveva in solitario splendore la signorina Truelove.

Nessuno, che io sapessi, era mai stato all’interno



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